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Progetto Pedagogico

PRESENTAZIONE


L'Asilo Infantile in Cles è sorto e si è sviluppato per la volontà e con il concorso della comunità, a partire dal 1887 quale concreta espressione dello spirito di servizio volontario e gratuito di molte persone.

La vita di questa istituzione ne ha segnato il radicamento nel territorio, nella storia del paese e ne ha costituito nel corso dei decenni l'identità di scuola autonoma della comunità. Con questa espressione intendiamo riferirci ai livelli di autonomia istituzionale, pedagogica e organizzativa esercitati dall'associazione di volontariato che gestisce la scuola. Il riferimento alla comunità definisce la capacità della scuola dell'infanzia di tradurre sul piano educativo quello che è il progetto storico, culturale e sociale della comunità.

 

LA REALTA' CLESIANA E IL RUOLO DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA


Per giungere alla definizione di un quadro di finalità educative capaci di concretizzare il legame profondo della scuola con la comunità nella quale è inserita, non possiamo prescindere da un'attenta osservazione del contesto sociale e culturale di Cles. Anzitutto, va rilevato che Cles è il comune di riferimento per una vasta zona. Vi si concentrano tutta una serie di attività amministrative e lavorative, che attraggono numerose persone, in maniera più o meno stabile. Ci sono infatti famiglie che si trasferiscono definitivamente a Cles, altre che vi rimangono per alcuni mesi, altre ancora che vi si recano quotidianamente dai paesi limitrofi. Questa mobilità si riflette nella realtà della scuola, chiamata così a rispondere alle crescenti richieste di flessibilità organizzativa e al diffuso atteggiamento di delega educativa da parte delle famiglie. Pur rilevando come positivo il fatto che la scuola venga ad assumere nella percezione dell'utenza un ruolo più incisivo sul piano educativo, rileviamo il rischio che ciò si traduca in una delega della funzione educativa tout court.

Al contrario, la scuola ritiene che la coerenza e la continuità educativa con le famiglie sia la base di un'azione educativa efficacie. Ci sembra dunque di fondamentale importanza avvicinare le famiglie alla condivisione delle scelte educative, sia attraverso gli incontri tenuti costantemente dalle insegnanti, sia attraverso iniziatve di formazione per le famiglie. Ci sembra importante, inoltre, creare nei genitori un senso di appartenenza e di partecipazione alla gestione della scuola, a partire dalla conoscenza della sua peculiare natura istituzionale, che la connota come scuola autonoma della comunità.

Un altro elemento importante da rilevare nell'analisi della realtà clesiana è la significativa presenza di famiglie provenienti da Paesi stranieri. Negli ultimi dieci anni, infatti, Cles è stato scenario di una massiccia immigrazione, legata alla superiore richiesta di manodopera rispetto alla disponibilità di forza lavoro a livello locale. Questa presenza significativa determina un vero e proprio cambiamento della realtà sociale, che si trova ad affrontare la sfida dell'integrazione socio-culturale, ancora ricca di difficoltà.

Da questo punto di vista la scuola assume un ruolo chiave all'interno della comunità, quale avanposto di un'integrazione che, partendo dai bambini, arriva a coinvolgere anche le famiglie.

In questo contesto l'Ente gestore è stato chiamato ad interrogarsi su cosa significhi scuola dell'intercultura. La riflessione è partita da una comprensione della propria identità di scuola ispirata ad una concezione cristiana della vita. Proprio nella riaffermazione di tale identità trova spazio l'apertura e l'accoglienza di persone che provengono da culture differenti. La scuola considera la presenza multiculturale come un'opportunità e intende dunque lavorare non per appiattire le diverse identità, ma per creare spazi di espressione per ciascuna di esse.

 

IL PUNTO DI VISTA DEGLI ORIENTAMENTI PROVINCIALI


Le riflessioni del presente Progetto pedagocico vanno lette anche alla luce di quanto contenuto all'interno degli Orientamenti provinciali dell'attività educativa della Scuola dell'Infanzia, che sono il testo programmatico di riferimento per la progettazione pedagogica della scuola dell'infanzia in Trentino. Questo documento individua tre ambiti educativo-didattici, che rappresentano tre diversi punti di vista sull'esperienza del bambino e che consentono di facilitare l'organizzazione dell'insegnamento inteso in senso unitario.

Si tratta di:

 

Ambito della comunicazione

Esso comprende l'educazione ai linguaggi:

- verbali (usare la lingua secondo tutte le sue funzioni, acquisire in particolare le abilità di ascoltare e parlare correttamente, ...);

- del suono e della musica (saper distinguere i rumori e i suoni, la loro intensità e durata, i ritmi e le melodie, ...);

- del corpo (imparare i linguaggi del corpo, i gesti, il mimo, la danza, ...);

- visivi, grafico-pittorico-plastici (imparare ad osservare la realtà e a rappresentarla in varie forme, ...).

La finalità principale di questo ambito è quella di condurre il bambino a conoscere e usare i linguaggi come strumenti e come codici.

 

Ambito dell'azione e della conoscenza

Esso si articola in:

- il corpo: movimento e conoscenza (prendere conoscenza del proprio corpo anche in relazione alla presenza di altre persone);

- l'intervento sul reale: manipolazione e progettazione (acquisire competenze relativamente alla possibilità di comporre/scomporre, aggiungere/togliere, modellare, trasformare, ma anche di osservare, ipotizzare, supporre, immaginare la realtà);

- il pensiero e la realtà: strutturare ed organizzare (acquisire capacità di ordine logico e matematico, spaziale e temporale, causale).

La finalità principale è quella di sollecitare nel bambino tutte quelle operazioni volte a capire il mondo per intervenire su di esso e per organizzare e modificare la realtà.

 

Ambito dell'identità personale e relazionale

Esso comprende:

- l'identità personale (acquisire autonomia, consapevolezza e stima di sé, esprimere emozioni, rappresentare le esperienze emotive);

- l'identità sociale (comprendere la fuzione delle regole, darsi delle regole, adottare delle regole);

- l'dentità morale (acquisire e sviluppare forme di giudizio, assumersi delle responsabilità, adottare criteri di comportamento);

- l'identità religiosa (imparare a riconoscere e ad attribuire un significato ultimo alle cose ed alle persone, apprezzare il valore della vita, distinguere ed accogliere le diversità).

La finalità principale è quella di promuovere nel bambino il conferimento di un senso alla realtà e all'esperienza.

 

LE SCELTE EDUCATIVE


La Scuola Equiparata dell'Infanzia di Cles indende privilegiare l'ambito dell'identità personale e relazionale quale dimensione educativa predominante. Si ritiene opportuno sostenere un'idea di educazione che abbia come obiettivi quelli di favorire la realizzazione della persona attraverso la maturazione delle sue disposizioni, secondo uno sviluppo armonico e attento alla valorizzazione dell'originalità di ciascun bambino. In particolare, la scuola vuole favorire in ogni bambino una positiva percezione di sè, attraverso la conquista di una sempre maggiore autonomia, intesa come interiorizzazione e rispetto delle regole del vivere sociale, ma anche come capacità di iniziativa e di espressione di una relazione matura nei confronti della realtà.

La scuola considera importante, per quanto riguarda questo ambito, l'educazione alla socialità, intesa come vita di relazione dentro il contesto scolastico e, in senso più ampio, come possibilità di incontro con le realtà esterne. A questo proposito, la scuola intende essere aperta alla comunità, promuovendo occasioni di conoscenza della realtà clesiana, affinchè scuola e comunità si vivano reciprocamente come risorsa.

Le occasioni di conoscenza che la scuola intende offrire ai bambini e alle famiglie riguardano anche la proposta di incontro tra culture diverse. Come già detto, la presenza multiculturale fornisce un'importante fonte di arricchimento e di vivacità per la comunità scolastica e non. A tal proposito, la scuola intende promuovere un'atteggiamento interculturale, cercando di integrare le diverse culture senza confonderle e trovando strategie didattiche, relazionali e modalità di comportamento, nella consapevolezza che l'atteggiamento interculturale debba percorrere la quotidianità, diventando parte integrante dell'identità della scuola.

La riflessione sull'apertura interculturale a sollecitato la scuola a considerare il senso dell'educazione religiosa e a maturare un'importante consapevolezza. L'educazione religiosa, intesa non come catechesi, ma come educazione al sapere religioso, è da intendersi come una trasmissione di conoscenza culturale, poichè "nella realtà del Trentino [...] i valori evangelici identificano il cattolicesimo come la risposta religiosa più presente e condivisa"*. Conoscere gli eventi, i segni del cristianesimo cattolico significa dunque comprendere meglio la realtà e la cultura nella quale siamo "immersi". La scuola ritiene importante che tutti i bambini, anche coloro che provengono da altre culture, abbiano la possibilità di decodificare comportamenti, segni, simboli che li circondano. L'educazione religiosa non esclude dunque l'atteggiamento interculturale, ma lo favorisce e lo completa.

Per quanto riguarda l'ambito della comunicazione, la scuola presterà attenzione sia al linguaggio verbale, sia a quelli non verbali, così da garantire ai bambini una molteplicità di possibili canali espressivi attraverso i quali raccontare, conoscere, interpretare se stessi ed il mondo.

L'ambito dell'educazione e della conoscenza riguarda, come si è detto, il processo di apprendimento attraverso il quale il bambino interviene sull'ambiente, struttura ed organizza il pensiero e la realtà. La scuola intende favorire questa maturazione, garantendo al bambino la possibilità di scoprire, di essere reale protagonista delle esperienze educative, sostenendolo nel formulare ipotesi e nel ricercare spiegazioni alle cose, così da divenire costruttore della propria conoscenza.

La Scuola Equiparata dell'Infanzia di Cles condivide, inoltre, alcuni importanti progetti che completano la sua offerta formativa.

Il primo riguarda l'integrazione di bambini diversamente abili, concepita come un percorso di accoglienza reciproca che coinvolge l'intera scuola. L'incontro con la difficoltà costituisce infatti motivo di crescita per il gruppo e quest'ultimo diventa a sua volta risorsa preziosa per il percorso educativo personalizzato del bambino diversamente abile.

Il secondo progetto riguarda il tempo dell'anticipo e del posticipo: le risposte che la scuola offre alla necessità delle famiglie di prolungare la frequenza dei bambini. La scuola considera questo importante servizio all'interno di un progetto generale di scuola, ma lo tratta come momento educativo specifico, contrassegnato da caratteristiche proprie. Attività, tempi e spazi sono, infatti, organizzati in modo da restituire al bambino, reduce da una giornata impegnativa, tempi ed occasioni familiari significativi, caratterizzati da affettività, serenità, libertà personale e dove l'insegnante diventa un animatore in grado di realizzare attività nuove, originali, interessanti.

La scuola intende poi proseguire l'esperienza del progetto LESI (lingue europee nella scuola dell'infanzia), che prevede l'accostamento dei bambini alla lingua straniera secondo un approccio ludico. Finalità del progetto è quella di far comprendere ai bambini l'esistenza di codici linguistici differenti, portatori di altrettante culture e di creare una naturale disponibilità verso la lingua straniera, base fondamentale per gli apprendimenti futuri.

Un altro importante percorso riguarda il collegamento con le altre istituzioni (asilo nido e scuola elementare). La scuola continuerà a promuovere i progetti di continuità educativo-didattica, così da accompagnare i bambini al passaggio da un'istituzione all'altra, in modo che questo avvenga il più possibile in modo naturale.

La scuola ritiene che per il raggiungimento degli obiettivi della propria attività formativa e, quindi, per lo sviluppo armonico di ciascun bambino, sia di fondamentale importanza il rapporto con le famiglie, che verrà ricercato e favorito a diversi livelli. La cura della relazione quotidiana da parte delle insegnanti, i colloqui individuali, le riunioni sezionale ed intersezionali costituiscono occasioni importanti di conoscenza e di condivisione dell'attività educativo-didattica. Oltre a questo, la scuola intende a tal fine curare particolarmente la documentazione delle attività svolte, sia organizzando spazi di comunicazione per le famiglie interni alla scuola, sia predisponendo una documentazione che ogni bambino potrà portare a casa. Ad un altro livello, inoltre, la scuola intende promuovere occasioni di incontro, conoscenza, formazione per le famiglie, attraverso l'organizzazione di incontri a tema con esperti.

 

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